Laureana di Borrello è sita dirimpetto al mar Tirreno sopra un ameno poggio faciente parte della catena degli Appennini, che, a guisa di ampia curva, circondano, tranne che da ponente, il fertile ed esteso bacino della Piana, spaziantesi per ottanta leghe di lunghezza e per sessanta di larghezza dal Monte Vibonese al piè di Aspromonte e dal Caulone al litorale di Gioia Tauro. Il poggio, a ridosso del quale giace Laureana, occupa il punto quasi mediano della curva suddetta, donde si domina il vasto sottoposto piano. Il panorama che si dispiega all'osservatore, che spinge lo sguardo dal magnifico viale, ombreggiato di acacie, che svolge innanzi al Convento degli ex Frati Conventuali, detto oggi Belvedere, è svariato, maestoso, incantevole. A settentrione l'estremo orizzonte viene limitato dai monti del Nicastrese con la loro tinta di un ceruleo opaco; più in qua vedesi la città di Monteleone, che mollemente si adagia sulla china di un monte isolato, distaccato dalla catena degli Appennini, la continuazione della quale, nella parte più elevata, prende il nome di Monteporo, e nella pendice orientale vedesi popolata da innumerevoli villaggi, detti comunemente Quartieri. A mezzodì, un'estesa pianura coverta di ulivi e di aranceti, e fra quella rigogliosa vegetazione il biancheggiar di borgate e di villaggi; più in giù la gran massa di Aspromonte, vestita di selvaggia boscaglia, ed il Monte S.Elia, che quasi minaccioso sta sopra Palmi, e che, digradando in tre colossali scaglioni, fa vedere in sfondo il nevoso Mongibello e gli altri monti della Sicilia e va a bagnarsi nel golfo di Gioia Tauro. Ed infine a ponente, sorvolando con lo sguardo la verdeggiante pianura bagnata dal Mesima e dal Metramo, che al par di argentei nastri, vi serpeggiano in mille guise, chiusa a sud-ovest dei monti di Palmi e a nord-ovest dalla costa meridionale di Monteporo (sulla cui china ripida e petrosa giace Nicotera), offresi il Mar Tirreno con la sua vaghissima tinta azzurra, ed in fondo, come per terminare questo artistico quadro, sorgono le isole Eolie, vetuste reliquie d'un continente che non è più, fra le quali primeggia lo Stromboli, sul cui cratere aleggia quasi continuamente un pennacchio di fumo.